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sabato 12 dicembre 2015

idea per natale


In questi giorni siamo tutti impegnati nella ricerca dei regali di Natale. Per certi versi siamo già in ritardo, per altri, forse in anticipo. Tuttavia di una cosa siamo consapevoli: ci ridurremo alla mattina del 24 dicembre con un sacco di cose ancora da fare.
Come scegliere un regalo? Be’ di solito si cerca di andare incontro ai gusti della persona cui è destinato, quindi meglio la si conosce, più facile dovrebbe essere l’acquisto. Dovrebbe.
E se si tratta di regalare un libro? Questa è una scelta ancor più difficile, bisogna conoscere a fondo il destinatario: i suoi gusti e, magari, anche la sua libreria onde evitare di regalare un testo già letto o, peggio, che non verrà aperto mai. C’è chi sostiene che, comunque vada, a regalare un libro non si sbaglia mai, per diverse ragioni.
Proprio per questo motivo ti segnalo come è possibile regalare un ebook, in pochi click e direttamente online, basta seguire questo link.


Buon Natale

lunedì 7 dicembre 2015

post 181: o amor (poesia di Carlos Drummond de Andrade)


Questo è un post diverso.
Semplicemente perché non è opera mia.
L’autore è uno straordinario poeta brasiliano, Carlos Drummond de Andrade, che in poche e semplici parole esprime la sua visione dell’amore.
Che è pure la mia.


Quando si trova qualcuno e il tuo cuore smette di funzionare per alcuni secondi, fai attenzione. Potrebbe essere la persona più importante nella tua vita.
Se gli sguardi si incrociano e si specchiano l’uno nell’altro, stai all’erta: potrebbe essere la persona che stai aspettando da quando sei nato.
Se il tocco delle labbra è intenso, se il bacio è appassionato e in quel momento gli occhi diventano umidi, c'è qualcosa di magico tra di voi.
Se l'ultimo e il primo pensiero della giornata è per quella persona, se la volontà di stare assieme e unire il tuo cuore con il suo è forte, Dio ti ha inviato un dono: l'amore.
Se un giorno vi chiederete scusa a vicenda, per un qualunque motivo, un abbraccio, un sorriso, una carezza sui capelli saranno più importanti di mille parole: siete fatti l’uno per l’altra.
Se per qualche motivo sei triste, l’altro soffrirà le tue sofferenze, piangerà le tue lacrime. Che cosa meravigliosa. Tu potrai contare su di lei in tutti i momenti della tua vita.
Se riesci a pensare al suo odore, come se fosse al tuo fianco, se la trovi bellissima anche con un vecchio pigiama, con vecchie ciabatte e capelli arruffati…
Se per tutto il giorno non riesci a lavorare in attesa dell’incontro che vi sarà la notte, se non riesci ad immaginare un futuro senza avere quella persona al tuo fianco…
Se immaginerai quella persona già vecchia e sarai sicuro di essere ancora pazzo di lei, se preferirai morire prima di vederla andar via, è l’amore che è entrato nella tua vita.
Molte persone si innamorano parecchie volte nella vita, ma poche incontrano il vero amore. O magari l’incontrano, ma non prestano attenzione a questi segnali e lasciano che l’amore vada via, senza che accada nulla.
E’ il libero arbitrio.
Per questo si deve stare attenti ai segnali, a non lasciare che ogni giorno che passa ti faccia diventare cieco non facendoti vedere la cosa più bella nella vita: l'amore.

venerdì 4 dicembre 2015

post 180: paura di essere liberi (inedito 2015)



Ginevra non era una mia paziente ma un’amica.
Eravamo stati compagni di studi e fra noi c’era da sempre un bel rapporto, fraterno, nel vero senso del termine.
Quando pensavo a lei la vedevo sicura, realizzata nella vita professionale ed affettiva, ma sbagliavo.
Qualche settimana fa mi mandò un sms; era uno strano modo visto che normalmente quando c’incontravamo prima ci telefonavamo. Senza problemi, quel modo mi parve strano, come volesse sottintendere una sua necessità di riservatezza.
Prendemmo un caffè.
Parlammo delle nostre vite, dei figli, di lavoro. Tutto normale. La vedevo però in apprensione come non trovasse lo spunto per iniziare il discorso che voleva farmi. Per mia deformazione professionale abbreviai quella sua sofferenza.

“Che succede Ginevra?”

Mi guardò dapprima sorridendo quasi meravigliata. Tentò di dire qualcosa ma non ci riuscì, il suo viso si trasformò e una grinza sofferente lo rigò, i suoi occhi si riempirono di lacrime.

“Sono in un grande casino, non so cosa fare, sono presa da una paura che mi blocca e mi sta facendo distruggere tutto”.

Rimasi scosso, non tanto per quelle parole sofferenti che per il mio lavoro ero abituato a sentire, ma perché Ginevra è come una sorella. E vederla in quello stato mi rattristò.

“Con te posso essere sincera: sono ad un punto della mia vita che ho capito decisivo. Sono di fronte ad una scelta senza possibilità di ritorno”.

Non fu molto esplicita anche se intuii che fra lei ed il marito probabilmente c’erano problemi. E non mi sbagliavo. Parlò per quasi un’ora, raccontò dettagli e situazioni, compresi la sua necessità di sfogarsi e la feci fare. Ma senza arrivare alla sostanza del problema. Quando giunse al punto finale ci accorgemmo che in realtà coincideva con quello iniziale. Il non sapere cosa fare.

“E’ come se all’improvviso mi fossi svegliata da un profondo sonno: la mia vita era perfetta, un marito devoto, due figli. Un lavoro. Che cosa potevo desiderare di più? Eppure una sempre maggiore sensazione di noia, anzi disagio, ha cominciato ad invadere ogni mio momento. Ho resistito, l’ho allontanata dalla mente, eppure non si staccava. Sentirmi prigioniera dentro ad una gabbia senza possibilità d’evadere. Ed allontanarmi da mio marito. Sentirlo e provarlo insopportabile, fisicamente evitarlo, aggrappandomi ai figli come unico motivo di resistenza. Rassegnarmi.
Poi un giorno…”

La guardai dritto negli occhi.

“…un giorno ho incontrato un uomo”.

Sorrisi.

“Non è come pensi…”

“Io non sto pensando niente t’assicuro…”

Finalmente sorrise. Anche se il suo corpo tradiva il nervosismo che la dominava.

“Che t’ha fatto quest’uomo?”

Prese fiato prima di rispondere. Poi si lasciò andare. E mi spiegò.

“Lui è la luce, mi ha dato modo di guardare ciò che avevo sempre ignorato per paura d’affrontarlo, non mi sono mai sentita così viva”.

“Non ti chiedo i dettagli, sono irrilevanti, comprendo che sei di fronte ad un bivio”.

“Appunto…e credo di non avere le palle per affrontarlo…e così facendo sto perdendo tutto”.

“Parli di tuo marito?”

“No, non tanto lui, in fondo quella luce mi ha dato modo di capire chi è. Soprattutto gli sbagli enormi che ho fatto restandogli aggrappata come ad uno scoglio. Per paura di nuotare sola. Ma lui non capisce e mi tormenta. Probabilmente ho perso quell’uomo che mi ha illuminata perché s’è stancato delle mie paure. Ho deciso di ignorarlo per paura delle conseguenze, lui mi cerca sempre meno, perché io riesco solo fuggire senza spiegare. Credo d’averlo perso”.

Dai suoi occhi iniziarono a scendere lacrime disperate. La consolai. Capii la necessità che aveva della mia opinione. E non gliela negai.

“Sono certo di una cosa: tutti meritiamo di amare ed essere amati. E quando questa meravigliosa alchimia si crea contemporaneamente e reciprocamente fra due persone nessuno può intromettersi. Il resto sono scuse, compromessi, abitudini e consuetudini. Che possono spaventare ma nulla di più.
Amare non è argomento che riguardi la mente perché è un’energia che appartiene al cuore. La passione che ci travolge bisogna lasciarla fluire perché soltanto così riusciamo ad essere ciò che siamo, a crescere, a renderci migliori. Incatenarsi per paura ad una vita non nostra equivale ad imbrogliare noi stessi privando la nostra esistenza del suo vero significato.
Ginevra, amica mia, togliti prima che puoi gli abiti della vittima ed impara ad essere crudele anche se questo non ti piace. Solo così potrai sopportare la fatica necessaria a liberare il tuo mondo interiore, ciò che realmente sei, e la tua energia distorta dalla paura uscirà finalmente permettendoti di vivere. Realmente. Di colpo supererai il bisogno di sentirti protetta, distruggerai l’ipocrisia che sei costretta a sostenere, l’indecisione e la solitudine che ti limitano e ti sembrano l'unico finale possibile.
Quell’uomo non è perduto, lui ti sta solo aspettando, anche se a te pare un’ulteriore pesantezza da sopportare. Ma non è così. Credimi”.

Mi guardò e smise di piangere.

“Fallo prima che puoi; essere fedeli a se stessi è il più grande gesto di libertà che una persona può compiere”.


Ginevra sorrise e poi m’abbracciò.