Nessuna mi mette
in imbarazzo.
Quando ho di
fronte una donna sono felice, perché amo le donne, non potrei vivere senza nemmeno il
loro pensiero. Sono il desidero incarnato.
Ridono e sono
attraenti, femmine ed anche madri, che sanno ammaliare e sedurre. Potenti e
sicure ma da un solo sguardo so cogliere ogni loro debolezza. Tenera paura di
sentirsi indifese. Mi avvicino con fare gentile e sincero, sono da proteggere, perché
creature preziose. Riesco ad essere solo con loro ciò che in realtà sono.
Sicuro.
Lo sono sempre
stato. E senza mai doverlo recitare.
Per questo appaio
affascinante ai loro occhi, diventando invadente nei pensieri, trasformandomi
in aspettativa che cresce.
Infine.
Un giorno arrivi
tu.
Sono investito
dalla difficoltà, la tua bellezza mi paralizza, perdo il senso d’ogni certezza.
La tua voce, il tuo corpo, i tuoi occhi. Ti evito, cambio strada e traiettoria,
cercando di nascondermi ogni pensiero ma continui a tornare. Riprovo ad
ignorarti ancora. Invano.
Un ingombro che
m’assale, sento il volto deformarsi, il corpo rigido ed insicuro, ho timore di
quello che potrei pronunciare di fronte a te. Senza senso e ragione. Inconcepibile.
Vorrei avvicinarmi sperando sia tu ad allontanarti per far cessare il disagio. Dolce
pena. Attrazione senza scampo che ti rende irresistibile. Per me solo incapacità
d’essere altro. Mi sento fragile.
Nessuna mi metteva
in imbarazzo.
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