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giovedì 21 novembre 2013


Otto gennaio 2013.
 
Tempo fa passai una bella serata in compagnia di alcuni amici, cenammo e bevemmo buon vino, poi caffè ed amari. Ed infine una bella partita a briscola.
Tante chiacchiere, ci raccontammo pezzi delle nostre vite come molte volte avevamo fatto, del passato comune e dei progetti che da giovani inseguivamo. E anche di qualche sogno infranto.
Tante risate.
Quando si parlò di ciò che sarebbe stato il futuro un velo di tristezza scese su di noi, ci guardammo sorridendoci come a rinfrancarci, perché tutti stavamo attraversando un momento difficile. Economico soprattutto. Chi perché non aveva più un lavoro, chi pur avendolo non ce la faceva ad arrivare a fine mese, chi perché passava il tempo ad inseguire creditori tentando di raggiungerli, chi invece continuava a sperare in tempi migliori erodendo lentamente ogni risparmio messo da parte provando così a sopravvivere.
Dopo cena si unì a noi una persona che stava nello stesso ristorante, nel tavolo in parte al nostro, era stata fino a quel momento testimone delle nostre parole senza mai intervenire e apparentemente senza ascoltare. Quando ci accorgemmo di lui l’invitammo a bere un amaro e fare il quinto per una briscola chiamata. Sorrise imbarazzato ma poi accettò girando la sua sedia verso di noi.
Quell’uomo aveva chiaramente sentito tutti i nostri discorsi. Dopo un paio di mani, forse sentendosi a suo agio, si permise di dire la sua.
Sorridendo.
Diede semplicemente il suo punto di vista.
Parlò brevemente di politica, della situazione del nostro paese, delle imminenti elezioni. Era molto lucido e preparato.
Fu interessante ascoltarlo: una volta tornato a casa ripensai molto a ciò che avevo sentito e dentro di me nacque un’esigenza immediata di chiarimento.
Per fissare e non dimenticare quel pensiero che in realtà non era solo il mio. Ciò che avevo sempre pensato e creduto finalmente sentito con le parole di chi sapeva. Di chi non aveva più dubbi e seppur rassegnato alla fine imminente non voleva cedere a nessuno nemmeno la propria dignità.
Iniziai vorticosamente a scrivere.

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