La
ricerca dell’anima gemella è spesso vana tanto che ci s’accontenta di credere
possibile trasformare un’empatia in un sentimento indissolubile come quello che
solo due anime identiche possono stabilire.
Aspettando,
e soffrendo, si tenta assecondandosi e modificandosi alle necessità altrui di
rendere migliore ciò che migliore non potrà mai essere: è solo un accontentarsi
tentando di rendere meno disperata la propria esistenza. E anche se la certezza
definitiva non è scritta si resiste ignorando che la logorante rinuncia a se
stessi porterà a cambiare tanto fino a che, se pur quel momento tanto ambito
dovesse compiersi, non si sarà mai in grado di soddisfare un desiderio così a
lungo sopito.
Ma
gli umani sanno continuare fino al punto di riuscire a credere in qualcosa
d’impossibile percependolo come probabile o plausibile, semplicemente imponendoselo,
certi che sofferenze e indifferenze saranno il necessario prezzo da pagare per
giungere all’equilibrio agognato.
E
questo sembra bastare.
Anche
se nulla intanto cambia.
E
quello che resta è solo un continuo attendere.
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