Amo
la pigrizia che blocca ogni ambizione, l’amaca m’ispira la resa, la quiete che non
segue sempre e solamente una tempesta.
Amo
sbadigliare, guardare il mio gatto stirarsi le zampe confortato dal godimento
dell’ombra, dove la noia sembra sublimarsi nel giusto riposo. Nemmeno fossi un
guerriero che torna dal fronte ferito, mentre la mente ordina di riposare,
distoglie l’attenzione da ogni attimo d’un pesante passato per lasciarlo
sfuocare in un ciondolante abbiocco.
Amo
il non far niente, e non solo quello dolce, dovrei vergognarmene invece mi
realizza, la parte peggiore di ogni uomo è spesso la migliore, con la mente che
vaga in quel sottile attimo di rilassata beatitudine come un soffio d’aria
ristoratrice che fa da contorno.
Amo
la pienezza del nulla, lo spazio che lascia per potersi insinuare con i
pensieri nei posti che, da sveglio, nemmeno t’azzardi a sfiorare.
Amo
quando riesco ad essere dentro a ciò che realmente sento appartenermi.
Amo
tutto questo e non vi potrei mai rinunciare.
Mai.
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