E’ importante sgombrare
il campo da una cosa a cui c’hanno abituato a credere: che sia vero solo ciò
che viene continuamente ripetuto. A prescindere dal contenuto. Siamo in una
società dove la verità è sostituita con l’opinione.
Perciò non è raro
trovarsi di fronte a maschi che vivono come certezze assolute situazioni
femminili che sono state troppo e solo raccontate. E pure male.
Che le donne dicono no
per intendere un si. Ed anche: non esistono donne brutte ma uomini non
sufficientemente ubriachi. Che le donne non vanno classificate in belle o
brutte ne in quelle che la fanno annusare o sospirare: ma soltanto in quelle
che la danno e quelle che non la daranno mai. Crediamo veramente che le donne
grassottelle siano sessualmente le più disinibite?...o e che le donne rosse…abbiano
il profumo d’una scatoletta di tonno avariata? Che le femmine non si
masturbano, che pensano al sesso meno del maschio, e che devono innamorarsi
prima di “mollarla”?
Concludendo in crescendo,
siamo veramente convinti che la nostra donna non abbia mai finto un orgasmo?
Per l’importanza che ha poi…eppure ci crediamo come ad un dogma.
Ma anche le femmine non
sono riuscite a schivare lo stesso tranello.
Ho sentito donne
banalizzare sulle necessità psico-fisico del maschio nelle varie fasi della
vita, pensando evidentemente ai loro mariti, riducendoli sempre ad esseri
basici. Cioè legati a filo doppio sempre e solo al loro pene. All’inizio – le
donne credono – i maschi hanno la rassicurante tetta materna, poi il ciuccio
quando la tetta è sparita o - come si capisce in seguito - è stata tolta, poi
il maschio viene attratto solo dalla televisione e dai suoi contenuti come
diversivo assoluto. La playstation – o similari - è la massima possibilità espressiva
ed emozionale che prende successivamente il sopravvento, infine, la vagina.
Unica e definitiva ossessione. O altri equivoci: non hanno mai sentito parlare
del problema della temperatura alta dei testicoli e delle sue conseguenze,
delle polluzioni, del priapismo? Tratti considerati invece da molte come caratteristiche
appartenenti semplicemente ai maniaci sessuali o ai deviati. E anche molte
madri lo pensano – senza dirlo - osservando le prime erezioni del loro piccolo
cucciolo.
Forse è meglio ripartire
con calma.
Il neo nato
Maschio o femmina che
sia è un essere istintivo: quando è molto piccolo gli basta un pianto per
trovare soddisfazione e così riesce a comunicare. Perciò quando ha fame piange.
Quando ha sonno piange. E nemmeno i bisogni corporali sono un problema. Ovunque
sia, e in qualsiasi momento, espleta. Il ricordo nel maschio, anche
in età adulta, del flebile frigno con conseguente tetta fresca e soda subita
proposta alle labbra da essere ciucciata come tranquillante, fa sentire subito
meglio. Anche a chi non ha avuto la possibilità di essere allattato basta
questo pensiero per rasserenarsi. Così come una femmina apprezza e capisce
l’allattamento solo quando è madre, anche di una femmina, visto che comprende
quanto il suo capezzolo sia una zona tanto sensibile. Senza mai ammetterlo
ovviamente…
Quando si cresce le cose
non cambiano poi molto, tranne per un fatto determinante. I soggetti preposti
alla guida della crescita, madre e padre, seguono e condizionano dettando tempi
e ritmi relativi al cibo, al riposo, ai bisogni corporali. E poi, come ci si
deve rapportare con il mondo esterno, come e cosa dire, come e cosa fare.
Regole da seguire, e il pianto non funziona più come prima, anzi, diventa
fattore dal risultato inverso – venendo chiamato capriccio – e non porta più
alla soddisfazione bensì s’impara a conoscere la punizione.
Pubertà
Tutto rimane più o meno
allo stesso modo, con l’acutizzarsi della parte normativa, con l’arrivo
improvviso ed imprevisto della sessualità. O meglio, ci si rende conto di
essere sessuati, senza sapere cosa voglia dire.
Nel maschio una parte
del corpo, il pene – …pisellino, come
gli adulti carinamente lo chiamano… -, che fino a quel momento era stato poco
più di un divertente e piacevole orpello da trastullare di tanto intanto senza
capirne il motivo, improvvisamente si modifica crescendo esponenzialmente e
senza preavviso. Anche se imbarazzante, perché ce lo fanno credere, è una cosa
piacevole da toccare. Inevitabile la continua pastrugnante ricerca dello stesso.
E nelle femmine la stessa cosa con la vagina – patatina… - e l’inevitabile strusciamento su qualsiasi piano
d’appoggio, cuscino, ed oggetto dalla forma che possa permettere quella
pratica.
Ecco le polluzioni
incontrollate oltre alle erezioni da una parte, le mestruazioni e le tettine
che spuntano dall’altra. Si è così ometti e
signorine. E le regole diventano
drammaticamente insopportabili. Madri e padri rappresentano i carcerieri che
impediscono la realizzazione. La libertà diviene nella mente e nei fatti un
elemento essenziale nonché vitale. Il pisello
intanto continua imperterrito a fare autonomamente quello che deve fare e, la patatina, pure. In questa fase le regole
sono rigide come in caserma, si mangia quando si ha fame ma solo ad orari
stabiliti, si dorme quando si ha sonno ma solo ad orari stabiliti, ci si chiude
in bagno a cercare la soddisfazione quando s’innesta il meccanismo – l’unica
cosa che non risente degli orari -. La masturbazione,
finalmente, e il primo orgasmo. Ricordo bene, come fosse
ora, la mia prima volta. Senza che nessuno me
l’avesse insegnato – eppure avevo la testa infarcita di mille regole ed
istruzioni su tutti gli argomenti e situazioni: tranne su questo - la mia mano
strinse il pisellino con sicurezza
tale da farmi eiaculare in modo violento in pochi istanti. Un’amica mi raccontò
che anche la sua prima volta fu esaltante: appena si chiuse nel bagno di
servizio della casa al mare il suo dito medio s’insinuò sicuro nella patatina aumentando il movimento
proporzionalmente al piacere che si era innescato.
Adolescenza
Essere teenager.
Maschi. I più fortunati
– o miracolati - possono trovare soddisfazione in una fidanzatina ufficiale o dalla
consulenza di una cougar da cui si è stati adescati. Ma sono una minoranza, gli
altri procedono con le solite regole da caserma, si mangia solo nel rispetto
degli orari, si dorme nel rispetto degli orari, si continua a chiudersi in
bagno per cercare sfogo e soddisfazione migliorandosi nella pratica
masturbatoria che diviene quasi autodistruttiva. Ricerca del conforto nel
millantare di fronte ad altri maschi le proprie – immaginarie – prodezze
sessuali. Spesso, può capitare, la sega di gruppo.
Femmine. Grossomodo lo
stesso percorso. Le più evolute tendono ad innamorarsi per poi fidanzarsi. Il
che apre molte opportunità e strade: soprattutto cavalieri serventi utili a tutto
ciò che è inutile. Non rare le esperienze con compagne dello stesso sesso dopo
essersi annoiate a lungo con gli imbranati fidanzatini. A casa solite regole da
caserma, si mangia nel rispetto degli orari, si dorme nel rispetto degli orari,
si continua a chiudersi in bagno per cercare sfogo e soddisfazione migliorando
con la pratica che si sviluppa anche con l’aiuto di oggettistica varia.
Spazzole per capelli e piccoli ortaggi i più gettonati.
Dai 20 ai 30 anni
Questa decade fa
divergere le strade dei due generi. Il maschio, ulteriormente, si divide in due
categorie ben distinte: quella che fin da subito capisce che il mondo funziona
in base alla formula D=P=L (denaro=potere=libertà) e perciò fa di tutto per
procurarsene, legalmente o no, per soddisfare ogni sua esigenza. E per chi ci riesce,
niente più regole da caserma, si mangia quando si ha realmente fame, si dorme
solo quando si ha sonno, si cerca un bancomat per trovare la soddisfazione
quando s’innesta il meccanismo. In modo professionale i più scaltri, con
fidanzate adoranti della posizione sociale raggiunta, i più osservanti dei
cliché. L’altra categoria,
invece, è quella dei sognatori: non si riescono a staccare dall’alveo
primordiale – praticamente stanno sotto
botta della madre - e perciò continuano convinti con le regole da caserma. Si
mangia nel rispetto degli orari, si dorme nel rispetto degli orari, ci si
chiude prevalentemente in bagno a cercare soddisfazione a meno di rari casi
dove si detiene una relazione con donna più o meno coetanea – simile alla madre
normalmente - con la quale si tentano goffi esperimenti senza quasi mai
trovare, in verità, ciò che cerca. Perciò le seghe restano le indispensabili ed
irrinunciabili compagne di vita. Importante l’inserimento nella routine
masturbatoria di materiale pornografico di ogni genere e tipo. In generale l’aspetto
estetico (essere un maschio bello o brutto) è discriminante solo al primo
impatto. I belli quasi sempre vanno in buca, i brutti quasi mai. Mentre
l’aspetto intelligente-scemo è irrilevante a breve termine, a medio e lungo
termine essere intelligenti può agevolare (comunque non te la danno anche se
dimostri di parlare correntemente sei lingue o risolvere sistemi matematici a
sei incognite a mente, tanto per essere chiari) e comunque solo se non si è
cascati nella fase “…sei il mio miglior amico, solo tu mi sai capire, quanto
sei intelligente…” e quindi si perde solo tempo. C’è una categoria che
però non può far statistica, ovvero, i super dotati. Le donne sono
inconsciamente – e consciamente - attratte dai peni grossi. Non fa categoria a
meno che ci si trovi in un campo nudista dove tutto è sotto gli occhi di tutti.
In generale, un brutto scemo col cazzo enorme, quasi sempre non conclude. A
meno che non si trovi, appunto, in uno di quei luoghi.
La femmina si
differenzia in più sotto-categorie. Carattere distinguente: la bellezza. Le
belle possono quasi tutto, le brutte no (per brutte non intendo mostruose,
bensì, poco avvenenti). Le belle possono essere intelligenti o stupide. Tutte e
due comunque scopano, le prime con un obiettivo, le seconde facendo
inconsciamente opera di beneficienza. Le brutte a loro volte
si dividono in troie e suore. Le prime fanno cose che nemmeno le belle
intelligenti osano pensare e sono spesso fra le più gettonate per le prime
esperienze, o estreme, o di gruppo. Le seconde, le suore, mangiano quando hanno
fame rigorosamente rispettando gli orari, dormono quando hanno sonno
rigorosamente rispettando gli orari, si chiudono in bagno per lunghe sessioni
di autoerotismo che possono trovare conforto solo con oggettistica
specializzata in lattice poi occultata in luoghi improbabili o ameni. Possibile
il ripiego su giochi saffici prevalentemente con consorelle.
Infine la categoria che
raggruppa il meglio/peggio del genere: la femmina brutta, troia e intelligente.
E’ l’essere che può avere tutto ciò che desidera perché può distruggere uomini
di tutte le età e classi sociali per un solo suo fine. Da evitare anche se
assolutamente irresistibile.
E’ questa la cosiddetta
donna affascinante.
Decade 30-40 anni
Il maschio s’accoppia
più o meno regolarmente, nel senso che trova la compagna, moglie, fidanzata o
convivente che sia. Vive inizialmente un
brevissimo periodo di esaltazione dove sembra che tutta l’attesa di libertà (di
pensiero, movimento, sessuale) finalmente possa trovare la giusta
concretizzazione. Ma è una mera illusione, la femmina è in grado di creare
fumose condizioni diversive, concedendosi all’uopo, strategicamente impostata
su ciò che è il suo programma iniziale. E che quasi mai coincide con quello del
maschio. E questo dipende dal genere di femmina con cui ci si trova a che fare. Anche la femmina
s’accoppia regolarmente e, a seconda della categoria a cui appartiene, può
raccogliere più o meno i suoi frutti. Questi maschi e queste
femmine mangiano se hanno fame, dormono se hanno sonno, fanno sesso il sabato
pomeriggio se tutto coincide con gli altri impegni. La masturbazione è presente
nei soggetti che hanno sbagliato la scelta della compagna. I più evoluti e
avveduti ricorrono all’apporto di amanti più o meno occasionali, più o meno
prezzolate.
Si possono formare in
questa fase nuove famiglie con l’arrivo dei figli.
Il maschio diventa
padre, continuando nel suo oramai definito stile di vita, mangia – dorme -
scopa (il sabato, poi uno ogni due, infine uno al mese), ma mentalmente la gabbia
nella quale s’è incastrato, lo opprime. Le reazioni sono diverse: la ricerca
istintiva del bancomat, molti tornano all’origine riscoprendo le gioie
solitarie del bagno, altri cercano strade più ardite e sconosciute come
l’accoppiarsi con altri maschi (gay soprattutto che scopano senza fare domande
o addirittura con altri mariti nello stesso stadio involutivo), trans e affini.
Ovviamente tutto nell’oscurità, per via di quelle regole da caserma imposte
dalla madre e dal padre originali, un marchio a fuoco per l’eternità, ed ora
passate in gestione alla fidanzata, consorte, o convivente.
Le femmine diventando
madri devono superare lo scompenso ormonale a cui sono sottoposte prima di
tornare seducenti e disponibili nel talamo. Generalizzare ora sarebbe
sbagliato: la femmina, a differenza del maschio, ha la capacità di cambiare nel
tempo. Non è raro che adolescenti suore si trasformino in troie, e viceversa,
le belle in brutte, le brutte in scopabili attraverso la chirurgia estetica che
apre loro nuovi campi d’azione. Di certo le uniche che non cambiano mai, perché
non ne hanno motivo, sono le affascinanti.
Vere schiacciasassi
inarrestabili.
La maturità
I giochi oramai sono
fatti, troppo tardi per tornare indietro a meno che non si siano costruiti
segretamente (e mi riferisco a conti correnti dove siano stati accumulati
ingenti risparmi) una via d’uscita che possa garantire la cosiddetta seconda
giovinezza: per il maschio, viaggi in luoghi paradisiaci del globo dove il
sesso è solo una questione di cifre, per le femmine l’uso e consumo di toy-boy.
Gli altri e le altre, a prescindere dal gruppo d’appartenenza originale,
penseranno al sesso come ad una cosa del passato, della giovinezza, stimolo che
saltuariamente esce a cui basta il compagno/a consolidato/a a soddisfarlo.
Più o meno la storia è
questa.
Il problema per una
mancata realizzazione del proprio essere sessuati dipende dalle regole.
E’ un ciclo basato
sull’errore.
Non voglio pensare in
modo estremo, qualcuno un giorno mi disse che le madri bisognerebbe ucciderle
dopo che hanno partorito un figlio maschio perché lo vorranno plasmare come
l’uomo dei loro sogni che mai hanno avuto. Ed i padri pure, perché non
smetteranno mai di fare i fidanzati stupidi delle proprie figlie. Ma anche nel
caso contrario, una figlia con la madre o un figlio col padre, è la natura che
ci pensa a far danni. Povero Edipo, povera Elettra, per sempre ricordati
così…come un complesso, un guaio insomma.
E intanto le regole da
caserma continuano ad imperversare nelle nostre esistenze senza che nessuno si
chieda se sono la cosa migliore da seguire.
Ma tutto questo è la
normalità.