Rimango
folgorato da ciò che è puro.
Puro nel
senso di incontaminato.
E penso
soprattutto al pensiero onesto, sensibile, lineare.
E’ merce
rara, un valore che oggi appare superfluo ma che diverrà nel prossimo futuro
elemento in grado di fare differenza. Ma adesso, quanto vale oggi la parola
data?
Nulla, o
molto poco. La sincerità, il guardarsi negli occhi per evitare di fingere mascherandosi
dietro ad acrobazie truffaldine, è merce oramai deperita.
Chi sta
retto e saldo sui propri valori è considerato sovversivo rispetto al sistema
consolidato; oramai così accettato e rispettato tanto che nessuno si chiede più
se sia giusto e corretto.
Ci
meravigliamo quando qualcuno mantiene le promesse, rispetta gli accordi, è
puntuale ad un appuntamento. Addirittura la mente s’è deformata a tal punto da
pensare malignamente che “evidentemente” dietro a ciò possa celarsi un
tranello.
Abbiamo
paura della verità per quello che rappresenta, siamo abituati a vivere
immaginando cospirazioni e deviazioni, ciò che appare non è considerato per
quello che sembra bensì come un’immagine proposta per ingannare.
Solo una
grande follia, un tempo bastava incrociare due mani per siglare un accordo, ora
nemmeno cento firme poste innanzi a cento testimoni bastano a tranquillizzarci.
Stranezze
del nostro tempo.
Ma tutto
ciò finirà, le future generazioni ci studieranno come noi facciamo oggi con le
torture della sacra inquisizione, con la follia nazista, con l’epopea imperiale
romana, l’uomo sulla luna…semplici episodi accaduti materia da testo
scolastico. Puntini da unire attraverso una linea e saremo paragonati ad un
banale gioco enigmistico.
La
purezza invece resterà.
Ciò che è
vero, frutto d’una sincera riflessione, sublima trasformandosi in valore
universale divenendo assoluto. E resta, al cospetto degli occhi di tutti, come qualcosa
d’immortale.
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