Qualcuno
ma ha definita cattiva, spietata, crudele. Altri invece hanno semplicemente
detto che sono malata.
Io sento
solo un grande contrasto, bene contro male.
Giusto
contro sbagliato.
Un
conflitto irrisolto, che ha sempre offuscato ogni mio istante, una lotta senza
fine che ho potuto solo osservare, che ho dovuto subire.
Ho gioito
e poi pianto, un dolore lancinante e poi una grande voglia di ridere, sensazioni
implacabili e irrefrenabili.
E’ come
sentir mancare l’aria prima di soffocare.
E’ come sentir
di avere tutto e poi perderlo.
Ma ora so.
Che si tratta solo di momenti, di attimi, di opache porzioni distorte.
La vita,
la mia, è stata solo un gioco.
Un gioco
di apparenze servito solamente a rendere immortale la mia volontà, il mio
desiderio di controllo, di dominio.
E le
maschere indossate servivano a rendermi invisibile confondendomi nel contesto
in cui dovevo agire.
Ma adesso
che l’ora della resa dei conti è giunta, a causa dei miei peccati, devo
affrontare la prova più dura.
So che non
potrei persuadere nessuno a parole, forse, nemmeno raccontando la verità.
Anche se
essere veri significa esporre la propria faccia.
Smascherarsi.
Io ho
conosciuto l’orrore, orrore subito e provocato, ma nessuno ha il diritto di
giudicare. E’ difficile trovare parole per raccontarlo a coloro che non sanno
quello che significa. L’orrore ha un volto e io ho dovuto farmelo amico per
sopravvivere. Ma ora sono stanca: stanca del giudizio morale, stanca della
ricerca di vendetta, stanca di tutto.
A te
figlio mio mai nato…chiedo solo scusa.
A te
marito che mi hai dato tanto…chiedo scusa per non averti amato.
A voi
figlie mie a cui ho tolto il futuro…chiedo scusa, ho sbagliato, lo so. Ma l’ho
fatto.
A me
stessa chiedo un atto di coraggio. Affrontare i demoni che mi hanno sempre
invasa. E ripulire per sempre le macchie che sporcano la mia anima.
Lo
ammetto: io non ho più speranza.
Perché quando
tutti gli errori si sono esauriti l'ultimo compagno che ti sta di fronte è…il
Nulla.
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