Ognuno ha la propria pensando di sapere cosa sia, certi che i propri comportamenti la
rispettino e su quella base si è pronti ad esprimere un giudizio, e questo basta.
Purtroppo l’ignoranza
confonde, disperde, divide, condiziona, spaventa.
Meglio studiare.
Serenamente ed umilmente. Per sapere e poi riflettere con calma.
L’etica è mirare alla
felicità. Per dirla come Aristotele. Per sapere come mi devo comportare e come
non mi devo comportare. Conscio che esiste il piacere ma che questo non è l’obiettivo
a cui mirare perché ne è solo una parte.
Riuscire a capire quale
sia il vero fine, quello a cui si deve tendere, per essere completi. Declinando
gli inviti a fermasi di fronte ai fini intermedi che solo regalano piacere, guardare
oltre verso il vero scopo, voler raggiungere la felicità.
Studio per avere un diploma, con questo ottengo
un lavoro, con il lavoro ottengo denaro, con il denaro mi compro ciò che
voglio, con ciò che voglio mi sento felice.
Essere vitali, attivi,
lavoratori instancabili. Fare tutte le attività necessarie sia fisiche sia intellettuali, dove il fine ultimo resti sempre ben chiaro, compiendosi
attraverso un percorso di raggiungimento.
La mia felicità?
Stimolare la mia
razionalità attraverso l’esercizio dell'immaginazione.
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