La
speranza che tutto prima o poi si possa sistemare ti fa andare avanti incurante
delle brutte sensazioni e delle difficoltà che ostacolano. Come a maggio, i
profumi della primavera rendono allegri, la vita ritorna a splendere con colori
scintillanti. E tutto sembra nuovamente possibile.
Il lavoro
di barista dava a Luisella quegli sprazzi di luce che possono illuminare
ciò che sta in ombra.
Madre di
due figli che adorava e moglie di un uomo che non ha mai amato. Ma in fondo al
cuore, anzi alla mente, la convinzione che la vita potesse cambiare dandole
molto altro.
La
sensazione di potercela fare, di riavvolgere tutto, per tornare all’inizio.
Luisella è sempre stata una
donna libera.
Libera nel
senso delle responsabilità, libera nel senso di non dovere rendere conto che a
se stessa, ed a volte, nemmeno quello. Libera per essere tranquilla.
Aveva da
sempre pensato di potercela fare, anche le disavventure della vita sembravano
non intaccare quella scorza che con il passare del tempo si era fatta sempre
più dura e più resistente. La morte della madre quando era bambina, la lunga
malattia del padre, un abuso subito da ragazzina, le decine di uomini sbagliati
che si erano succeduti nel suo letto da adulta, gli amari quotidiani bocconi da
dover digerire.
Difficili
per chiunque. Anche per lei.
Ma pensare
al sesso per un attimo la faceva uscire da quella morsa e le pareva come per
incanto che tutte le difficoltà sparissero. Meglio se tutto veniva condito da
alcool o droga. E poi via, veloce, alla ricerca di un nuovo maschio da
possedere, bello o brutta, gentile o scorbutico, vero o finto, non importava. Luisella
ha sempre avuto una predilezione per gli uomini robusti, o meglio, quelli con
un po’ di pancia. Un bordo pronunciato, un profilo che ben delineasse ciò che
conteneva ed a volte, nei più bui istanti dei suoi tormenti e quando nemmeno
gli uomini robusti bastavano, anche con donne, molte, ed anche gli esseri
ibridi che lei adorava “…in fondo una bocca è pur sempre una bocca, un corpo
è sempre un corpo…” raccontando sorridete la sua prima volta con un trans.
Da giovane
era stata fedele fidanzata di un ragazzo bello e ricco figlio della buona
borghesia. E progettavano già il matrimonio, figli, una vita in comune.
All’improvviso l’onda distruttiva la travolse. Finì dentro al vortice, nel
pieno di quel turbine che ti trascina a se, senza più la possibilità di
respirare e senza più la possibilità di pensare. Perché da vera femmina L –genere
tanto raro da non fare categoria- ovvero ricercatrice di sola libertà,
istintivamente tendeva a quella condizione.
Alle
soglie del matrimonio dovette confessare al suo promesso che -per sbaglio– si
era fatta ingravidare da un altro uomo. In realtà nemmeno lei fu mai certa del
responsabile. Il fidanzato bello e ricco non la prese bene e si trovò in un
baleno nel mezzo della strada.
Dal
lussuoso appartamento in cui abitava si trovò catapultata fuori, del suo
ufficio coi mobili in radica nemmeno più il ricordo perché appartenenti al
padre dello stesso, fu costretta a vendere ciò che aveva. La sua bella spider
rossa e molti dei suoi completi griffati per poter pagare i pannolini puliti
all’erede che di lì a poco sarebbe comparso. Ma la sorte le riservò una volta
tentato di raddrizzare quel rapporto nato clandestinamente e sviluppatosi con
un bimbo e poi un altro –questo si di padre certo- un nuovo fuori programma.
L’uomo che aveva deciso come quello designato da portare all’altare si rivelò
il peggio che nemmeno la più fervida immaginazione potesse presagire. Un maschio
stupido, sessualmente irrisolto, intimamente violento con manie depressive e
tendenze auto distruttive.
Luisella dopo dieci anni di quell’inferno tornò sola.
Andò a vivere
in un mono-locale, vedeva i figli ogni quindici giorni, pagava i conti con il suo
lavoro al bar.
Luisella era una bella persona,
buona, ricca di attenzioni, una che quando ama lo fa per sempre. Nonostante la
cronica difficoltà di controllarsi sessualmente è una di quelle persone che non
mette mai cattiveria nelle sue azioni.
In più una
donna positiva, certa che la vita riserva a tutti sempre nuove opportunità, che
nel buio prima o poi torna a splendere la luce. Tutto è possibile, questione
solo di avere pazienza, per questo aspettò a lungo.
Ma quando
fu maggio, e l’aria fresca inebriava generosa rinvigorendo i desideri, un
pirata senza scrupoli la falciò mentre stava attraversando la strada senza
darle nessuna via di scampo.
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