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mercoledì 5 marzo 2014

Settimana del sesso: aspettar che venga maggio


 



La speranza che tutto prima o poi si possa sistemare ti fa andare avanti incurante delle brutte sensazioni e delle difficoltà che ostacolano. Come a maggio, i profumi della primavera rendono allegri, la vita ritorna a splendere con colori scintillanti. E tutto sembra nuovamente possibile. 

Il lavoro di barista dava a Luisella quegli sprazzi di luce che possono illuminare ciò che sta in ombra.
Madre di due figli che adorava e moglie di un uomo che non ha mai amato. Ma in fondo al cuore, anzi alla mente, la convinzione che la vita potesse cambiare dandole molto altro.
La sensazione di potercela fare, di riavvolgere tutto, per tornare all’inizio.
Luisella è sempre stata una donna libera.
Libera nel senso delle responsabilità, libera nel senso di non dovere rendere conto che a se stessa, ed a volte, nemmeno quello. Libera per essere tranquilla.
Aveva da sempre pensato di potercela fare, anche le disavventure della vita sembravano non intaccare quella scorza che con il passare del tempo si era fatta sempre più dura e più resistente. La morte della madre quando era bambina, la lunga malattia del padre, un abuso subito da ragazzina, le decine di uomini sbagliati che si erano succeduti nel suo letto da adulta, gli amari quotidiani bocconi da dover digerire.
Difficili per chiunque. Anche per lei.
Ma pensare al sesso per un attimo la faceva uscire da quella morsa e le pareva come per incanto che tutte le difficoltà sparissero. Meglio se tutto veniva condito da alcool o droga. E poi via, veloce, alla ricerca di un nuovo maschio da possedere, bello o brutta, gentile o scorbutico, vero o finto, non importava. Luisella ha sempre avuto una predilezione per gli uomini robusti, o meglio, quelli con un po’ di pancia. Un bordo pronunciato, un profilo che ben delineasse ciò che conteneva ed a volte, nei più bui istanti dei suoi tormenti e quando nemmeno gli uomini robusti bastavano, anche con donne, molte, ed anche gli esseri ibridi che lei adorava “…in fondo una bocca è pur sempre una bocca, un corpo è sempre un corpo…” raccontando sorridete la sua prima volta con un trans.
Da giovane era stata fedele fidanzata di un ragazzo bello e ricco figlio della buona borghesia. E progettavano già il matrimonio, figli, una vita in comune. All’improvviso l’onda distruttiva la travolse. Finì dentro al vortice, nel pieno di quel turbine che ti trascina a se, senza più la possibilità di respirare e senza più la possibilità di pensare. Perché da vera femmina L –genere tanto raro da non fare categoria- ovvero ricercatrice di sola libertà, istintivamente tendeva a quella condizione.
Alle soglie del matrimonio dovette confessare al suo promesso che -per sbaglio– si era fatta ingravidare da un altro uomo. In realtà nemmeno lei fu mai certa del responsabile. Il fidanzato bello e ricco non la prese bene e si trovò in un baleno nel mezzo della strada.
Dal lussuoso appartamento in cui abitava si trovò catapultata fuori, del suo ufficio coi mobili in radica nemmeno più il ricordo perché appartenenti al padre dello stesso, fu costretta a vendere ciò che aveva. La sua bella spider rossa e molti dei suoi completi griffati per poter pagare i pannolini puliti all’erede che di lì a poco sarebbe comparso. Ma la sorte le riservò una volta tentato di raddrizzare quel rapporto nato clandestinamente e sviluppatosi con un bimbo e poi un altro –questo si di padre certo- un nuovo fuori programma. L’uomo che aveva deciso come quello designato da portare all’altare si rivelò il peggio che nemmeno la più fervida immaginazione potesse presagire. Un maschio stupido, sessualmente irrisolto, intimamente violento con manie depressive e tendenze auto distruttive. 

Luisella dopo dieci anni di quell’inferno tornò sola.
Andò a vivere in un mono-locale, vedeva i figli ogni quindici giorni, pagava i conti con il suo lavoro al bar.
Luisella era una bella persona, buona, ricca di attenzioni, una che quando ama lo fa per sempre. Nonostante la cronica difficoltà di controllarsi sessualmente è una di quelle persone che non mette mai cattiveria nelle sue azioni.
In più una donna positiva, certa che la vita riserva a tutti sempre nuove opportunità, che nel buio prima o poi torna a splendere la luce. Tutto è possibile, questione solo di avere pazienza, per questo aspettò a lungo. 

Ma quando fu maggio, e l’aria fresca inebriava generosa rinvigorendo i desideri, un pirata senza scrupoli la falciò mentre stava attraversando la strada senza darle nessuna via di scampo.

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