Maurilio continuò a sfogliare le pagine dell’album fotografico.
Ripensare a Sif ed alla sua triste
storia gli aveva fatto venir voglia di bere qualcosa di forte. L’immagine
successiva però, quella della famiglia Vizzelli,
lo fece ripiombare nei ricordi.
I Vizzelli erano una coppia sulla
settantina: Temistocle ex funzionario
della mutua e Teodolinda ex sarta
specializzata in asole per bottoni. Gli anziano coniugi vivevano in una bella
casa che confinava con quella di Sif.
Erano una coppia tranquilla che nutriva per quel giovane una particolare
simpatia: infatti si fidavano ciecamente del ragazzo da affidargli la gestione
del loro giardino ed anche, come accadeva nei fine settimana che la coppia
passava al mare, incaricarlo delle cure del loro amato Hidalgo, un raro esemplare di criceto addestrato al riporto
vincitore, tra l’altro, di svariati concorsi internazionali. La bestiola era
adorata dai Vizzelli più di un figlio
e quando partivano solo Sif poteva
avvicinarsi per accudirlo. Il giorno successivo alla partenza dei Vizzelli, in uno di quei week end,
qualcosa d’imprevisto sconvolse la normale routine di quel luogo.
Pier Costanzo, il fratello maggiore di Sif, si regalò un cane. Ma non uno
animale qualsiasi. Un enorme esemplare di cane Corso che subito battezzò Matranga. La bestiola, imponente seppur
cucciola, dimostrava innata aggressività nonché la spiccata tendenza ad
infischiarsene dei comandi del legittimo proprietario. In pratica scorazzava
libero ed inavvicinabile nel giardino di casa cercando di azzannare qualsiasi
cosa si muovesse o restasse immobile. Sif
si recò dai vicini per sfamare la bestiola di cui aveva responsabilità. Ebbe
una strana sensazione visto che Matranga
non aveva tentato di aggredirlo quando uscì di casa, anzi, del cane non c’era proprio
traccia. Il ragazzo si guardò attorno fiutando un agguato del quadrupede:
invece nulla. Entrò nella proprietà dei vicini tenendosi d’occhio le spalle
proprio quando, inaspettato, Matranga
gli si parò d’innanzi scodinzolante e fiero. Sif si bloccò gelando ma il molosso stranamente non l’attaccò,
anzi, gli si accucciò davanti come un bravo cuccioletto qualsiasi. Sif basito notò che la belva stringeva
qualcosa nelle sue fauci e riconobbe la pelliccia di Hidalgo oramai trapassato. Nella testa del ragazzo prese forma il
drammatico film della vicenda, ma soprattutto, cosa doveva fare ora? Prese una
decisione ardita quanto imprevedibile: sostituire il malcapitato roditore con
una controfigura identica.
Sif non era certo una persona fortuna, cosa nota,
in sette negozi d’animali non trovò un criceto che potesse funzionare per il
piano. Tornò a casa avvilito cercando un’altra soluzione: ma il tempo
scarseggiava e l’indomani i Vizzelli
sarebbero tornati. Cercò disperatamente di pensare una situazione plausibile. La
morte naturale, un infarto o qualcosa del genere, forse sarebbe potuto
funzionare. Ci pensò un po’ ed alla fine, non essendo riuscito a pensare nulla
di meglio, decise. Prese il roditore. Gli fece uno shampoo visto che era tutto
sporco di terra oltre la saliva del cane, un rapido phon ed una pettinata al
pelo ed infine, andò a riporlo nella sua gabbietta.
Il mattino
successivo Sif venne svegliato dal
trambusto causato da un’ambulanza che arrivò a sirene spiegate dai Vizzelli. Vide sulla barella il signor Temistocle venir caricato sulla lettiga.
Si precipitò in strada dove la signora Teodolinda
balbettava singhiozzi disperati.
“Hidalgo è…” disse
Teodolinda
“Hidalgo è?” disse Sif
“Hidalgo è morto” ancora a Teodolinda
“Oh Dio!!! che disgrazia!” fece Sif con finta commozione e poi
proseguendo “…ieri era in perfetta forma,
correva allegro sulla sua ruota, sarà stato un infarto, oppure una congestione
fulminante…o…”
“Smettila…” l’interruppe Teodolinda
“…devi pregare che mio marito si riprenda, quello
che hai fatto è orribile, tu non puoi nemmeno immaginare cosa Temistocle abbia
provato vedendo il suo amato criceto dentro la gabbia, morto…”
“Immagino sia stato un duro colpo ma io…”
La donna
fece un gesto secco che zittì il ragazzo.
“…il criceto era morto prima che noi partissimo
per il mare…l’avevamo sepolto nell’angolo fiorito con una cerimonia semplice…” chiuse fra i singhiozzi
l’anziana donna.
Sif uscì senza fiatare.
Per sua
fortuna Temistocle Vizzelli si
riprese.
Come
risarcimento per quello che era accaduto, tra l'altro in accordo con
la famiglia di Sif, il ragazzo fu
condannato a dipingere tutta la cancellata della proprietà Vizzelli invece di andare in vacanza con i fratelli. Sif impiegò quasi un mese a finire il
lavoro passando interminabili giornate sotto il sole cocente mentre Matranga l’osservava, dall’ombra dalla sua
cuccia, con stampato sul muso un ghigno di diabolica soddisfazione.
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