Maurilio, dopo molti squilli, alzò la cornetta con
notevole fastidio e rispose. Appena sentita la voce di Italia si destò cancellando in un istante il torpore che l’aveva
inghiottito. Erano settimane che non si sentivano: il suo cuore batteva agitato
anche se presagiva brutte notizie. Infatti erano ormai diventate consuetudine
le confidenze di Italia riguardanti i
suoi problemi e, soprattutto, le sue relazioni sentimentali. Maurilio
sapeva che quando passava tempo senza vedersi o sentirsi significava che la sua
bramata stava all’inizio o alla fine di una nuova storia, ma quella volta fu un
colpo inaspettato e più duro del solito. Italia
aveva iniziato una relazione con il Burfo.
Si diceva
attratta da quel ragazzo anche se lo trovava spesso strano nei modi e negli
atteggiamenti che sfociavano regolarmente in discussioni interminabili. E poi,
come Maurilio ben sapeva, il Burfo continuava ad essere manesco. Non
contro di lei ma contro chiunque lo infastidisse. Lei stufa di quella routine
anche se estasiata dalla voracità e potenza sessuale alla quale era sottoposta da
quell’uomo.
Più volte
alla giornata.
Maurilio deglutì nervoso.
Avrebbe
fatto qualunque cose per separarli ma già come era capitato nella sua relazione
anni prima con Annalisa, la sorella
del Burfo, preferì vigliaccamente
tacere onde evitare drammatici epiloghi. E ascoltò in silenzio le confidenze.
Italia raccontò un episodio accaduto qualche sera
prima mentre si trovava in macchina con il Burfo
in un luogo appartato. Lui si eccitava come un bufalo solo in certe situazioni,
tendenzialmente all’aperto, esposte e poco confortevoli. Stavano da qualche
minuto avvinghiati nelle inevitabili fasi di petting. Poi passarono ad un
petting avanzato ed infine, dopo essersi totalmente denudati, erano pronti a
prodigarsi in qualcosa di concreto e complessivamente più gratificante. Praticamente.
Il Burfo le stava dietro ansimando
come un coleottero in calore mentre lei, carponi e con il viso rivolto all’anteriore
dell’auto, s’attaccava ora al volante ora al cambio ora al retrovisore ora dove
le capitava, per resistere a quell’irruenza selvaggia e goderne al massimo.
“Mi piaceva tanto…” disse con un filo ancora
di un’estasi non ancora conclusa, Maurilio
sbuffò nervoso come un toro nell’arena, restò silente per ascoltare il seguito
anche se non avrebbe voluto saperlo.
Italia proseguì serenamente specificando con dettagli
sempre più infinitesimali tutti gli istanti della monta. Ma prossimi all’acme vennero
gelati però dall’urlo di piacere emesso da un sconosciuto che, completamente
nudo e sdraiato sul cofano dell’auto era arrivato, poco prima della coppia,
all’apice del suo godimento provocatogli da quello spettacolo condito da
un’efficace e consolidata dose di autoerotismo. Inevitabile lo sconcerto dei due
amanti e contemporaneamente del nudo onanista oramai venuto allo scoperto.
Diverse
furono le reazioni dei tre.
Il Burfo, ancora in stato di pre-orgasmico
ma subito lucido, accese l’auto e partì mentre con la mano tentava di completare
il suo godimento. Il nudo onanista cadde perché l’auto si arrestò subito e
improvvisamente -Burfo infatti non
riuscì in quel concitato momento a gestire bene la manovra
frizione-accelleratore facendo spegnere, dopo un sobbalzo, l’auto-. Onan il guardone si rialzò, sbirciò dentro
al finestrino e dopo aver fatto l’occhiolino ad Italia che ancora giaceva nella posizione sopraccitata in preda ad
un quasi orgasmo amplificato dall’essere guardata in quella posa sconcia, si
dileguò nel buio della notte. Il Burfo in
totale balia ora degli eventi urlò:
“Ora t’ammazzo!!!”
Riaccese
l’auto e partì sgommando ma la sua corsa finì dopo qualche metro in un fossato
che si sviluppava parallelo alla strada. Italia,
spaventata ma intimamente eccitata dalla reazione di Onan il guardone, pensò di finire da sola mentre il Burfo a quella vista iniziò ad imprecare
anche contro di lei. Ma lei l’ignorò e finì quello che ormai aveva iniziato.
Il
giorno successivo Italia troncò la
relazione. L’imprevisto epilogo fece esultare intimamente Maurilio ma dopo pochi istanti un colpo più duro lo mise
definitivamente al tappeto facendogli rigettare succhi gastrici verdi d’ira. Italia
ammise di essersi messa con Onan il
guardone, attratta da quella sua istintiva sfrontatezza, si dichiarò
profondamente ed intimamente presa.
Quella
telefonata finì con Maurilio esanime
al suolo con un filo di bava fuoriuscente dalle labbra. Italia, invece, ulteriormente eccitata dal pensiero di quell’uomo
così unico riattaccò preda di un nuovo fremito di passione.
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