Dopo il
primo incontro, nato dalla curiosità dell’amica, ne susseguirono fra le due
coppie sempre di più frequenti. A Maurilio
non dispiaceva soprattutto per il fatto che poteva stare con Italia verso la quale nutriva un
interesse mai sopito. E pure Madori
ed il Burfo dimostravano una
reciproca simpatia: per questo i quattro così diventarono una doppia coppia con
uscite fisse nei fine settimana. Il Burfo,
in realtà, sembrava un’altra persona: gentile, pronto al dialogo, generoso. Italia era felice di quel cambiamento
avvenuto, secondo lei, dopo la loro separazione a seguito della storia con Onan il guardone. Anche Maurilio sembrava più sereno: stava bene
con Madori, se non altro per le
generose dosi di sesso delle quali la sua quotidianità ora era piena, e le
grigie nubi che spesso occupavano la sua mente si erano dissolte.
Arrivò
l’estate: i quattro decisero di fare insieme una vacanza. Madori organizzò tutto. Quindi giorni da sogno sulla spettacolare
isola di Cayo Largo a Cuba. Arrivò il momento della partenza ma l’organizzazione
di Madori fino a quel momento
perfetta, iniziò a fare acqua, per un tragico errore venne scambiato l’orario
della partenza. Le nove della sera per le nove della mattina. Così si scatenò
una drammatica rincorsa fino all’aeroporto dove però il gruppo giunse troppo
tardi. Miracolosamente riuscirono a trovare due posti su di un volo successivo
ed altri due per il giorno successivo. La situazione si risolse così: Madori ed il Burfo partirono per primi visto che le prenotazioni erano a loro
intestate. Maurilio e Italia li avrebbero raggiunti il giorno
successivo.
E così fu:
Maurilio ed Italia si presentarono il giorno dopo in orario
all’imbarco, poi decollo, volo, ed atterraggio. Tutto in perfetto. Forse troppo
perfetto visto che, appena giunti in albergo, sorpresero Madori ed il Burfo nudi a
letto avvinghiati in una postura post-copulativa inequivocabile. I due
allettati negarono ogni addebito ma questo non convinse i due scopritori, e
soprattutto, la loro buona fede.
Scoppiò il
pandemonio.
Urla,
graffi e pugni.
Le due
donne si presero a cucinate insultandosi mentre il Burfo, svegliatosi di soprassalto non riuscì altro che a scatenare
la sua naturale vena violenta colpendo Maurilio con un diretto destro in
piena faccia e facendolo stramazzare al suolo. Quel tutti contro tutti finì sedato dalla polizia chiamata dal direttore
dell’albergo che, dopo averli costretti a risarcire i danni procurati, li fece
scortare fino all’uscita. I quattro, senza albergo, ripiegarono verso l’aeroporto
dove attesero in un silenzio assoluto, il primo volo utile per tornare in
Italia. E sì, perché la polizia cubana non è certo tenera. Furono piantonati
nella sala d’attesa da due guardie armate che non li persero di vista per tutto
il tempo necessario a farli ripartire.
Solo
sguardi di fuoco, nessuno però osò fiatare, le coppie della partenza si erano
dissolte. Fu un triste e lungo volo di ritorno.
Ma non per
tutti.
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