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mercoledì 30 aprile 2014

Silvia Lo Piglia


 
Maurilio incontrò Silvia ad una prima teatrale. Fu subito evidente l’interesse reciproco. Ma per motivi diversi.
Silvia Lo Piglia, attrice milanese ventiseienne con esperienza risicata in piccole compagnie oratoriali, era una bella donna, un po’ rifatta ma quel genere di rifatto che va abbastanza. Labbro a canotto, naso assottigliato con vaga desinenza francese della punta, zigomo e mento trapezoidali, tetta balconata tipo chalet, insomma, il tipico esempio di bellezza televisiva anni novanta/duemila. Silvia non era certo una brava attrice, ma questo non fu mai un problema: Maurilio, nella prima cosa che le produsse a teatro, la dotò di suggeritore fisso di quinta per ovviare al suo più grande limite. Dimenticarsi le battute. Ma non contenta di ciò, trattandosi di un vero talento naturale, riusciva a sbagliare anche su suggerimento. Ma oltre a questo la Lo Piglia, Silvia, era molto antipatica perché la voleva sempre vinta lei, ed in più era stupida da non riuscirci nemmeno a litigare. Impreparata, ignorante, sbagliava i congiuntivi, adorava gli avverbi, parlava per luoghi comuni, li usava come pillole di verità, ne aveva uno pronto per ogni occasione. 

Non ci sono più le mezze stagioni…senza una laurea non vai da nessuna parte…i gatti si affezionano più alla casa che al padrone…Sean Connery più invecchia più è diventa bello…Pippo Baudo è un grande professionista…è proprio vero che una volta ci si divertiva con poco…gli extracomunitari rubano il lavoro ai nostri figli…se un bell’uomo non ti guarda è frocio…a Capodanno l'importante è stare insieme, anche a casa di amici…fare il medico non deve essere un lavoro ma una missione…mi piace correre in macchina ma lo faccio soltanto quando sono solo…il pane di una volta aveva tutto un altro sapore…dove si fermano i camionisti si mangia bene…i capelli corti danno un senso di pulito…le ragazze grasse sono le più simpatiche…l'importante è essere belli dentro…i neri hanno il ritmo nel sangue…il parquet è bello ma troppo delicato…il cane lo vorrei, ma ci vuole il giardino…i figli maschi sono più attaccati alla madre…del maiale non si butta via niente…le nevicate di adesso non sono come quelle di una volta…il pianoforte è la base di tutto…d'estate nelle case antiche si sta più freschi…se hai le qualità prima o poi emergi…

Ecco, se hai le qualità prima o poi emergi, questa è la frase che preferiva usare di più. Forse Silvia sapeva quello che stava facendo. Diventando la donna ufficiale di Maurilio fu naturale divenire prima, una diva del teatro, poi del piccolo schermo ed infine, una star del cinema. Una volta raggiunti i suoi scopi scaricò Maurilio via sms per scappare con un fotografo cingalese bisessuale, consumatore smisurato di lasagne alla bolognese e, secondo i più informati, gran fumatore di crack.

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