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martedì 11 febbraio 2014

Puro

 
Rimango folgorato da ciò che è puro.
            Puro nel senso di incontaminato.
            E penso soprattutto al pensiero onesto, sensibile, lineare.
            E’ merce rara, un valore che oggi appare superfluo ma che diverrà nel prossimo futuro elemento in grado di fare differenza. Ma adesso, quanto vale oggi la parola data?
           Nulla, o molto poco. La sincerità, il guardarsi negli occhi per evitare di fingere mascherandosi dietro ad acrobazie truffaldine, è merce oramai deperita.
         Chi sta retto e saldo sui propri valori è considerato sovversivo rispetto al sistema consolidato; oramai così accettato e rispettato tanto che nessuno si chiede più se sia giusto e corretto.
         Ci meravigliamo quando qualcuno mantiene le promesse, rispetta gli accordi, è puntuale ad un appuntamento. Addirittura la mente s’è deformata a tal punto da pensare malignamente che “evidentemente” dietro a ciò possa celarsi un tranello.
         Abbiamo paura della verità per quello che rappresenta, siamo abituati a vivere immaginando cospirazioni e deviazioni, ciò che appare non è considerato per quello che sembra bensì come un’immagine proposta per ingannare.
        Solo una grande follia, un tempo bastava incrociare due mani per siglare un accordo, ora nemmeno cento firme poste innanzi a cento testimoni bastano a tranquillizzarci.
         Stranezze del nostro tempo.
         Ma tutto ciò finirà, le future generazioni ci studieranno come noi facciamo oggi con le torture della sacra inquisizione, con la follia nazista, con l’epopea imperiale romana, l’uomo sulla luna…semplici episodi accaduti materia da testo scolastico. Puntini da unire attraverso una linea e saremo paragonati ad un banale gioco enigmistico.
         La purezza invece resterà.
         Ciò che è vero, frutto d’una sincera riflessione, sublima trasformandosi in valore universale divenendo assoluto. E resta, al cospetto degli occhi di tutti, come qualcosa d’immortale.

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