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lunedì 24 febbraio 2014

Settimana del sesso: quello che dovrò spiegare ai miei figli


    E’ importante sgombrare il campo da una cosa a cui c’hanno abituato a credere: che sia vero solo ciò che viene continuamente ripetuto. A prescindere dal contenuto. Siamo in una società dove la verità è sostituita con l’opinione.
    Perciò non è raro trovarsi di fronte a maschi che vivono come certezze assolute situazioni femminili che sono state troppo e solo raccontate. E pure male.
   Che le donne dicono no per intendere un si. Ed anche: non esistono donne brutte ma uomini non sufficientemente ubriachi. Che le donne non vanno classificate in belle o brutte ne in quelle che la fanno annusare o sospirare: ma soltanto in quelle che la danno e quelle che non la daranno mai. Crediamo veramente che le donne grassottelle siano sessualmente le più disinibite?...o e che le donne rosse…abbiano il profumo d’una scatoletta di tonno avariata? Che le femmine non si masturbano, che pensano al sesso meno del maschio, e che devono innamorarsi prima di “mollarla”?
    Concludendo in crescendo, siamo veramente convinti che la nostra donna non abbia mai finto un orgasmo? Per l’importanza che ha poi…eppure ci crediamo come ad un dogma.
    Ma anche le femmine non sono riuscite a schivare lo stesso tranello.
    Ho sentito donne banalizzare sulle necessità psico-fisico del maschio nelle varie fasi della vita, pensando evidentemente ai loro mariti, riducendoli sempre ad esseri basici. Cioè legati a filo doppio sempre e solo al loro pene. All’inizio – le donne credono – i maschi hanno la rassicurante tetta materna, poi il ciuccio quando la tetta è sparita o - come si capisce in seguito - è stata tolta, poi il maschio viene attratto solo dalla televisione e dai suoi contenuti come diversivo assoluto. La playstation – o similari - è la massima possibilità espressiva ed emozionale che prende successivamente il sopravvento, infine, la vagina. Unica e definitiva ossessione. O altri equivoci: non hanno mai sentito parlare del problema della temperatura alta dei testicoli e delle sue conseguenze, delle polluzioni, del priapismo? Tratti considerati invece da molte come caratteristiche appartenenti semplicemente ai maniaci sessuali o ai deviati. E anche molte madri lo pensano – senza dirlo - osservando le prime erezioni del loro piccolo cucciolo.
   Forse è meglio ripartire con calma.
Il neo nato
    Maschio o femmina che sia è un essere istintivo: quando è molto piccolo gli basta un pianto per trovare soddisfazione e così riesce a comunicare. Perciò quando ha fame piange. Quando ha sonno piange. E nemmeno i bisogni corporali sono un problema. Ovunque sia, e in qualsiasi momento, espleta. Il ricordo nel maschio, anche in età adulta, del flebile frigno con conseguente tetta fresca e soda subita proposta alle labbra da essere ciucciata come tranquillante, fa sentire subito meglio. Anche a chi non ha avuto la possibilità di essere allattato basta questo pensiero per rasserenarsi. Così come una femmina apprezza e capisce l’allattamento solo quando è madre, anche di una femmina, visto che comprende quanto il suo capezzolo sia una zona tanto sensibile. Senza mai ammetterlo ovviamente…
    Quando si cresce le cose non cambiano poi molto, tranne per un fatto determinante. I soggetti preposti alla guida della crescita, madre e padre, seguono e condizionano dettando tempi e ritmi relativi al cibo, al riposo, ai bisogni corporali. E poi, come ci si deve rapportare con il mondo esterno, come e cosa dire, come e cosa fare. Regole da seguire, e il pianto non funziona più come prima, anzi, diventa fattore dal risultato inverso – venendo chiamato capriccio – e non porta più alla soddisfazione bensì s’impara a conoscere la punizione.
Pubertà
    Tutto rimane più o meno allo stesso modo, con l’acutizzarsi della parte normativa, con l’arrivo improvviso ed imprevisto della sessualità. O meglio, ci si rende conto di essere sessuati, senza sapere cosa voglia dire.
   Nel maschio una parte del corpo, il pene – …pisellino, come gli adulti carinamente lo chiamano… -, che fino a quel momento era stato poco più di un divertente e piacevole orpello da trastullare di tanto intanto senza capirne il motivo, improvvisamente si modifica crescendo esponenzialmente e senza preavviso. Anche se imbarazzante, perché ce lo fanno credere, è una cosa piacevole da toccare. Inevitabile la continua pastrugnante ricerca dello stesso. E nelle femmine la stessa cosa con la vagina – patatina… - e l’inevitabile strusciamento su qualsiasi piano d’appoggio, cuscino, ed oggetto dalla forma che possa permettere quella pratica.
    Ecco le polluzioni incontrollate oltre alle erezioni da una parte, le mestruazioni e le tettine che spuntano dall’altra. Si è così ometti e signorine. E le regole diventano drammaticamente insopportabili. Madri e padri rappresentano i carcerieri che impediscono la realizzazione. La libertà diviene nella mente e nei fatti un elemento essenziale nonché vitale. Il pisello intanto continua imperterrito a fare autonomamente quello che deve fare e, la patatina, pure. In questa fase le regole sono rigide come in caserma, si mangia quando si ha fame ma solo ad orari stabiliti, si dorme quando si ha sonno ma solo ad orari stabiliti, ci si chiude in bagno a cercare la soddisfazione quando s’innesta il meccanismo – l’unica cosa che non risente degli orari -. La masturbazione, finalmente, e il primo orgasmo. Ricordo bene, come fosse ora, la mia prima volta. Senza che nessuno me l’avesse insegnato – eppure avevo la testa infarcita di mille regole ed istruzioni su tutti gli argomenti e situazioni: tranne su questo - la mia mano strinse il pisellino con sicurezza tale da farmi eiaculare in modo violento in pochi istanti. Un’amica mi raccontò che anche la sua prima volta fu esaltante: appena si chiuse nel bagno di servizio della casa al mare il suo dito medio s’insinuò sicuro nella patatina aumentando il movimento proporzionalmente al piacere che si era innescato.
 
Adolescenza
    Essere teenager.
   Maschi. I più fortunati – o miracolati - possono trovare soddisfazione in una fidanzatina ufficiale o dalla consulenza di una cougar da cui si è stati adescati. Ma sono una minoranza, gli altri procedono con le solite regole da caserma, si mangia solo nel rispetto degli orari, si dorme nel rispetto degli orari, si continua a chiudersi in bagno per cercare sfogo e soddisfazione migliorandosi nella pratica masturbatoria che diviene quasi autodistruttiva. Ricerca del conforto nel millantare di fronte ad altri maschi le proprie – immaginarie – prodezze sessuali. Spesso, può capitare, la sega di gruppo.
    Femmine. Grossomodo lo stesso percorso. Le più evolute tendono ad innamorarsi per poi fidanzarsi. Il che apre molte opportunità e strade: soprattutto cavalieri serventi utili a tutto ciò che è inutile. Non rare le esperienze con compagne dello stesso sesso dopo essersi annoiate a lungo con gli imbranati fidanzatini. A casa solite regole da caserma, si mangia nel rispetto degli orari, si dorme nel rispetto degli orari, si continua a chiudersi in bagno per cercare sfogo e soddisfazione migliorando con la pratica che si sviluppa anche con l’aiuto di oggettistica varia. Spazzole per capelli e piccoli ortaggi i più gettonati.
Dai 20 ai 30 anni
   Questa decade fa divergere le strade dei due generi. Il maschio, ulteriormente, si divide in due categorie ben distinte: quella che fin da subito capisce che il mondo funziona in base alla formula D=P=L (denaro=potere=libertà) e perciò fa di tutto per procurarsene, legalmente o no, per soddisfare ogni sua esigenza. E per chi ci riesce, niente più regole da caserma, si mangia quando si ha realmente fame, si dorme solo quando si ha sonno, si cerca un bancomat per trovare la soddisfazione quando s’innesta il meccanismo. In modo professionale i più scaltri, con fidanzate adoranti della posizione sociale raggiunta, i più osservanti dei cliché. L’altra categoria, invece, è quella dei sognatori: non si riescono a staccare dall’alveo primordiale – praticamente stanno sotto botta della madre - e perciò continuano convinti con le regole da caserma. Si mangia nel rispetto degli orari, si dorme nel rispetto degli orari, ci si chiude prevalentemente in bagno a cercare soddisfazione a meno di rari casi dove si detiene una relazione con donna più o meno coetanea – simile alla madre normalmente - con la quale si tentano goffi esperimenti senza quasi mai trovare, in verità, ciò che cerca. Perciò le seghe restano le indispensabili ed irrinunciabili compagne di vita. Importante l’inserimento nella routine masturbatoria di materiale pornografico di ogni genere e tipo. In generale l’aspetto estetico (essere un maschio bello o brutto) è discriminante solo al primo impatto. I belli quasi sempre vanno in buca, i brutti quasi mai. Mentre l’aspetto intelligente-scemo è irrilevante a breve termine, a medio e lungo termine essere intelligenti può agevolare (comunque non te la danno anche se dimostri di parlare correntemente sei lingue o risolvere sistemi matematici a sei incognite a mente, tanto per essere chiari) e comunque solo se non si è cascati nella fase “…sei il mio miglior amico, solo tu mi sai capire, quanto sei intelligente…” e quindi si perde solo tempo. C’è una categoria che però non può far statistica, ovvero, i super dotati. Le donne sono inconsciamente – e consciamente - attratte dai peni grossi. Non fa categoria a meno che ci si trovi in un campo nudista dove tutto è sotto gli occhi di tutti. In generale, un brutto scemo col cazzo enorme, quasi sempre non conclude. A meno che non si trovi, appunto, in uno di quei luoghi.
    La femmina si differenzia in più sotto-categorie. Carattere distinguente: la bellezza. Le belle possono quasi tutto, le brutte no (per brutte non intendo mostruose, bensì, poco avvenenti). Le belle possono essere intelligenti o stupide. Tutte e due comunque scopano, le prime con un obiettivo, le seconde facendo inconsciamente opera di beneficienza. Le brutte a loro volte si dividono in troie e suore. Le prime fanno cose che nemmeno le belle intelligenti osano pensare e sono spesso fra le più gettonate per le prime esperienze, o estreme, o di gruppo. Le seconde, le suore, mangiano quando hanno fame rigorosamente rispettando gli orari, dormono quando hanno sonno rigorosamente rispettando gli orari, si chiudono in bagno per lunghe sessioni di autoerotismo che possono trovare conforto solo con oggettistica specializzata in lattice poi occultata in luoghi improbabili o ameni. Possibile il ripiego su giochi saffici prevalentemente con consorelle.
Infine la categoria che raggruppa il meglio/peggio del genere: la femmina brutta, troia e intelligente. E’ l’essere che può avere tutto ciò che desidera perché può distruggere uomini di tutte le età e classi sociali per un solo suo fine. Da evitare anche se assolutamente irresistibile.
    E’ questa la cosiddetta donna affascinante.
Decade 30-40 anni
    Il maschio s’accoppia più o meno regolarmente, nel senso che trova la compagna, moglie, fidanzata o convivente che sia. Vive inizialmente un brevissimo periodo di esaltazione dove sembra che tutta l’attesa di libertà (di pensiero, movimento, sessuale) finalmente possa trovare la giusta concretizzazione. Ma è una mera illusione, la femmina è in grado di creare fumose condizioni diversive, concedendosi all’uopo, strategicamente impostata su ciò che è il suo programma iniziale. E che quasi mai coincide con quello del maschio. E questo dipende dal genere di femmina con cui ci si trova a che fare. Anche la femmina s’accoppia regolarmente e, a seconda della categoria a cui appartiene, può raccogliere più o meno i suoi frutti. Questi maschi e queste femmine mangiano se hanno fame, dormono se hanno sonno, fanno sesso il sabato pomeriggio se tutto coincide con gli altri impegni. La masturbazione è presente nei soggetti che hanno sbagliato la scelta della compagna. I più evoluti e avveduti ricorrono all’apporto di amanti più o meno occasionali, più o meno prezzolate.
    Si possono formare in questa fase nuove famiglie con l’arrivo dei figli.
    Il maschio diventa padre, continuando nel suo oramai definito stile di vita, mangia – dorme - scopa (il sabato, poi uno ogni due, infine uno al mese), ma mentalmente la gabbia nella quale s’è incastrato, lo opprime. Le reazioni sono diverse: la ricerca istintiva del bancomat, molti tornano all’origine riscoprendo le gioie solitarie del bagno, altri cercano strade più ardite e sconosciute come l’accoppiarsi con altri maschi (gay soprattutto che scopano senza fare domande o addirittura con altri mariti nello stesso stadio involutivo), trans e affini. Ovviamente tutto nell’oscurità, per via di quelle regole da caserma imposte dalla madre e dal padre originali, un marchio a fuoco per l’eternità, ed ora passate in gestione alla fidanzata, consorte, o convivente.
    Le femmine diventando madri devono superare lo scompenso ormonale a cui sono sottoposte prima di tornare seducenti e disponibili nel talamo. Generalizzare ora sarebbe sbagliato: la femmina, a differenza del maschio, ha la capacità di cambiare nel tempo. Non è raro che adolescenti suore si trasformino in troie, e viceversa, le belle in brutte, le brutte in scopabili attraverso la chirurgia estetica che apre loro nuovi campi d’azione. Di certo le uniche che non cambiano mai, perché non ne hanno motivo, sono le affascinanti.
    Vere schiacciasassi inarrestabili.
La maturità
    I giochi oramai sono fatti, troppo tardi per tornare indietro a meno che non si siano costruiti segretamente (e mi riferisco a conti correnti dove siano stati accumulati ingenti risparmi) una via d’uscita che possa garantire la cosiddetta seconda giovinezza: per il maschio, viaggi in luoghi paradisiaci del globo dove il sesso è solo una questione di cifre, per le femmine l’uso e consumo di toy-boy. Gli altri e le altre, a prescindere dal gruppo d’appartenenza originale, penseranno al sesso come ad una cosa del passato, della giovinezza, stimolo che saltuariamente esce a cui basta il compagno/a consolidato/a a soddisfarlo.
    Più o meno la storia è questa.
    Il problema per una mancata realizzazione del proprio essere sessuati dipende dalle regole.
    E’ un ciclo basato sull’errore.
    Non voglio pensare in modo estremo, qualcuno un giorno mi disse che le madri bisognerebbe ucciderle dopo che hanno partorito un figlio maschio perché lo vorranno plasmare come l’uomo dei loro sogni che mai hanno avuto. Ed i padri pure, perché non smetteranno mai di fare i fidanzati stupidi delle proprie figlie. Ma anche nel caso contrario, una figlia con la madre o un figlio col padre, è la natura che ci pensa a far danni. Povero Edipo, povera Elettra, per sempre ricordati così…come un complesso, un guaio insomma.
    E intanto le regole da caserma continuano ad imperversare nelle nostre esistenze senza che nessuno si chieda se sono la cosa migliore da seguire.
    Ma tutto questo è la normalità.

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