Translate

domenica 2 marzo 2014

Settimana del sesso: coglitori d'attimi

 
 



Nulla è sconveniente o sbagliato.
Basta saper affrontare le cose e adattarsi.
Trovare la parte positiva anche in un dramma è capacità preziosa quanto rara. Marco la possedeva. Per questo è sopravvissuto: partendo da un istinto naturale s’è però spinto con il tempo verso il più basso opportunismo trasformando la sua attitudine in altro.
Ha sempre trovato la serenità d’un compromesso che creasse opportunità alternative, prendendosi vantaggi da ogni cosa, ed in più sbandierandolo all’avversario di turno in modo da condizionarlo pesantemente.
Tutto ciò è, ed è stata, la vita di Marco.
Ha avuto un’esistenza più facile rispetto alla media dei suoi coetanei. Vuoi per la famiglia benestante nella quale è nato, vuoi per una sorta di aurea che circonda certe persone alle quali mai nella vita mai andrà male o, nella peggiore delle ipostesi, accadrà qualche piccola disavventura che però con l’aiuto giusto andrà sempre a sistemarsi.
Marco è sempre stato esigente nella scelta delle sue donne. Nel senso che non ha mai saputo rinunciare ad entourage femminili pronti al suo cospetto. E soprattutto con forma e sostanza adeguata. Quindi: femmine belle e stupide.
Il suo ideale di donna è essenzialmente quello. Lui lo teorizzò in una sorta di tabella dei valori, tipo quella degli elementi della chimica, valori e fattori dai quali non è possibile prescindere.
Alta con belle gambe affusolate, caviglia proporzionata, meglio se con seno importante, ben vestita o almeno curata nei dettagli che devono essere riconoscibili –marchio noto o notabile-, trucco sofisticato, pelle possibilmente liscia e profumata al gusto pesca o lievemente ambrato, donna che deve pensare poco e imporre meno. Pronta e disponibile, sempre perfetta, adeguata, sessualmente illimitata. Meglio se bisessuale o con attitudini riconducibili.
Non sempre, per ovvi motivi di possibilità di scelta, Marco fu in grado di seguire le regole da lui stesso stilate arrogandosi però in alcuni casi, da lui definite eccezioni particolari, la possibilità di inserire deroghe qui e là al suo quadro normativo tanto da allargare la possibilità d’inserimento alla candidata del momento.
Marco è un Maschio D=P=L fatto e finito. Ben vestito, curato, col modo di fare giusto, attento apparentemente al punto di vista femminile. Forse per una madre che l’avrebbe desiderato femmina o quantomeno gay. 
Perché racconto la storia di Marco?
Il nostri conoscersi è abbastanza singolare. Senza entrare troppo nei dettagli, perché sarebbe un lungo racconto, ci conoscemmo al suo matrimonio. E poi diventammo conoscenti, non amici, nel senso che capitò successivamente di frequentarci. 
Marco si sposò con Veronica che io conoscevo precedentemente a quell’evento. E da un po’ di tempo.
Nel senso che per un certo periodo avevo intrattenuto con lei rapporti esclusivamente sessuali: fu lei la prima donna con cui feci un’orgia ed ebbi esperienze, come si dice, corde e frusta. Una Femmina bella e stupida la sua collocazione, sinceramente, bellissima e stupidissima. Una ragazza dal forte appetito sessuale, praticamente ninfomane, che per un certo periodo si era applicata alla prostituzione di alto bordo unendo così l’utile al dilettevole. Io la conobbi per caso ad una festa di carnevale, dopo essere stati presentati da amici comuni, dopo due minuti di inutile conversazione decisi di non perdere altro tempo.
“Credo che tu non sia abbastanza troia per me…” dissi con tono sicuro. Lei mi guardò sbarrando gli occhi tentando di imbastire una risposta che però non le uscì. La presi sul tempo insistendo.
“Ti va di scopare in bagno?”
Un attimo in cui trattenne il fiato.
“Si, volentieri!” fu la risposta mentre s’apriva in un sorriso compiaciuto.
Questa fu il nostro primo dialogo. Forse il più significativo.
Poi un amplesso furioso nel bagno. Appena fatto uscimmo e non la degnai più d’uno sguardo.
Il giorno dopo si presentò a casa mia –non so come avesse fatto a sapere dove abitavo, ma poco m’importò ad essere sincero- in compagnia d’una amica, bellissima, Ludovica. Una modella d’intimo, avrei scoperto successivamente.
“Ti va di scoparci insieme?”
Così ruppe il ghiaccio appena aprii la porta.
Le invitai ad entrare.
“Lei si chiama Ludovica, ho pensato che insieme potremmo divertirci…ah, noi siamo molto bisex, spero che per te è sia un problema?”
Balbettai qualcosa d’incomprensibile che voleva significare la mia completa accettazione di quella condizione.
Ma loro erano già entrate.
C’accoppiammo per tutto il pomeriggio.
Così iniziò il nostro rapporto d’amicizia sessuale.
Ci frequentavamo solo per quello e, devo dire, ci divertimmo sempre molto. Io di sicuro. Conobbi molte altre sue amiche –modelle specialmente, visto che lei lo era stata per un certo periodo- con le quali allargammo il nostro gruppo nel quale, per non sentirmi in difetto, invitai alcuni fidati amici. Poi ci perdemmo di vista quando lei cominciò a monetizzare il suo passatempo ed io decisi d’eclissarmi anche se lei ogni tanto si faceva viva invitandomi a festini e similari. Cosa che declinai educatamente tanto che quando mi chiese di farle da testimone di nozze mi sentii imbarazzato a dirle no, anche se, non me ne fregava poi molto. Però accettai e lei ne fu entusiasta. 
Veronica è una donna rientrante alla perfezione nella tabella di Marco. Quindi, si sono incontrati ed uniti perfettamente, intenti ed ambizioni diverse ma complementari.
Lui aveva trovato quello che per anni aveva teorizzato, lei la sicurezza economica, una posizione sociale che la ripuliva di un passato e passatempi indicibili. Non entrai mai nei dettagli relativi alla conoscenza della moglie, non era in fondo una cosa importante, ma mi sembrò che Marco non si fosse mai troppo seriamente interessato alla cosa. Una coppia fortunata e gratificata che trovò l’amore nella forma che loro intendevano e desideravano.
Dopo un anno, oltre ad essersi regalati un matrimonio da favola, viaggi, una residenza consona, un’esistenza nel lusso, sfornarono un erede ed il cerchio fu chiuso. Avevano tutto quello che avevano cercato.
L’opportunità favorevole che fa cambiare il senso alla vita non va ricercata vagando casualmente per il mondo bensì deve essere costruita con metodo e determinazione. E chi riesce a farlo, in questo mondo, spesso alla resa dei conti ha ragione.
Tutto è convenienza per Marco e Veronica, nulla per nulla, nemmeno quando si parla di sentimenti. Ma questo è solo un dettaglio trascurabile.

Nessun commento:

Posta un commento